Le ansie, i pensieri negativi, le paure ci fanno pensare al futuro oppure portano rimorsi dal passato. Questi sono aspetti non digeriti, non compresi a fondo, aree ignote, irrisolte. Richiedono tempo, a volte tanto, forse infinito, per essere processati. Spesso sono per loro natura irrisolvibili e imperscrutabili.
I momenti di felicità sono invece veloci e già più che processati, chiari, limpidi, improcessabili per indole. Anche quelli provenienti da un felice passato ci attraversano la mente, mansueta a loro, come un scheggia che si deposita a confortarli e confermarli, sui nostri valori.
Questo e’ connaturato a noi quali esseri viventi.
Le ansie ci mantengono focalizzati sull’autopreservazione in modo da mettere al sicuro il nostro patrimonio genetico. I momenti fulminei di piacere sono per loro natura inspiegabili e sono colti dall’animale istintivo che è in noi. Appena la mente li avverte, prova a catalogarli, ma sono già passati. Unica possibilita’ il cercare di ricreare le stesse condizioni, e quindi ad esempio i pasti per il cibo, il corteggiamento per il sesso…
Un possibile approccio? Sulle paure meditiamo e per la felicità cogliamo l’attimo.
Una breve (per definizione) poesia Haiku sul tema:
Medito paure
Separatissime
Dal godimento







