E’ bastato un giorno di relax e il leggero senso di noia che lo ha accompagnato per risvegliare la creatività.
Come al solito, le immagini affiorano nella mia mente dopo uno stimolo che mi sento di chiamare “filosofico”: da questo nasce un’idea simbolica che riassume i concetti scoperti o riscoperti.
Ecco un primo studio di un nuovo quadro “poetico”: acquerello (per ora – l’idea è poi produrlo in olio su tela) su carta formato A4.
L’idea è quella di illustrare il funzinamento della consapevolezza. Il quadro ha l’obiettivo di mostrare come una persona (l’albero più grande) si allunghi (in termini ci coscenza e conoscenza) nel tempo (grazie alle esperienze) in diverse direzioni, cercando di arrivare la dove i suoi progenitori non sono giunti. A sua volta procrea altri alberi che inizialmente protetti dalla chioma dei genitori iniziano a crescere. La capacità che avrà la piantina a sua volta di crescere dipenderà da un mix di protezione e di luce (esposizione mediata o diretta alle esperienze) che i genitori riusciranno a mediare. Il nuovo albero nascerà allora (forse) un passo più avanti e se ben assistito inizalmente e se saprà con le sue forze nel futuro, riuscirà a superare quelli che per natura sono i limiti (lo steccato) dei suoi genitori. Il colore dello steccato e della terra su cui poggia sono volutamente scuri per mostrare un area non conosciuta, ma che forse sarà capita dai nostri figli.
Quindi un quadro (poetico) sul passaggio generazionale, sul rapporto genitoriale, sul bilanciamento tra supporto e stimolo.