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protesa l’anima resta

veloce flusso di stimoli traditori e distraenti

chi siamo è li dall’infanzia

gioco d’astuzia oppure inevitabile caso dell’esistenza stessa

siamo già noi quando non possiamo razionalizzare

e stolti iniziamo una ricerca logica di ciò che sentiamo essere sin dall’inizio

vagando andiamo ad alimentare il cosmico movimento

La vita è ritrovarci bambini come fummo

eppure costruiamo dapprima imposte sovrastrutture affuscanti che si frappongono tra il chi voglio essere e il chi sono

trilioni di gocce le mie esperienze, riconosco forme per un’istante, a volte un barlume di coerenza

sono uno, a volte nessuno eppure milioni di sfumature tristi ed allegre

ingabbio l’infante in mura di convincenti convinzioni del chi vorrei immaginassero gli altri ch’io sia e a volte inganno pure me stesso

Enorme e complesso è il mio spirito, quanto io sento

cascata

 

 

 

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